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80 morti gaza

Ultimo giro? A quanto pare a questa truce domanda è stata “Perchè no” e così l’esercito sionista, durante la firma della tregua in Qatar fra Hamas ed Israele, lancia una nuova giostra del massacro ammazzando con la sua aviazione sulla striscia di Gaza almeno 87 persone (fonte Protezione Civile Palestinese) di cui quasi la metà a firme già avvenute fra cui 21 bambini e bambine e 25 donne.

In un’area distrutta dalle bombe, rasa al suolo dalla violenza cieca sionista secondo il rappresentate dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Rick Peppercorn, saranno necessari solo per la ricostruzione: “più di 3 miliardi per il prossimo anno e mezzo e circa 10 miliardi per i prossimi 5-7 anni”.

L’infamia con la quale, impunemente, l’aviazione sionista continua a colpire la popolazione inerme palestinese pur dopo una “tregua” che sa di “pausa conflittuale” più che di un documento “risolutivo” di una delle più longeve occupazioni territoriali del mondo, si ripercuote ancora sui corpi dei civili nel silenzio generale della stampa internazionale.

La politica ha già scelto come commentare tali assassini: sono danni collaterali. E l’umanità finisce ancora una volta laggiù fra macerie, popoli massacrati e padroni con la pancia piena di ego, potere e capitale.

Fonte Il Manifesto

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