
Secondo la perizia la morte di #Ramy è colpa “del palo del semaforo” che ha “la colpa” di trovarsi sulla traiettoria del corpo sbalzato dalla moto colpita dalla volante dei Carabinieri.
Se non fosse vera come perizia, pare un film tragicomico ma è tutto reale. Secondo la perizia consegnata nella mani della procura di Milano la “sconsiderata fuga e la guida scellerata fra le vie della città” ha portato ad un “inseguimento tesissimo” a tal punto da portare un palo semaforico ad un atto “estremo” tanto da “assassinare” un giovane ragazzo dal nome Ramy.
La perizia procede asserendo che “l’inseguimento è da considerarsi regolare”, hanno “frenato correttamente” ed infine “le regole e le istruzioni per inseguimenti stradali sono da considerarsi rispettate”. Eppure tali regole ed istruzioni non sono note e non sono pubbliche, perchè “riservate unicamente agli agenti delle forze dell’ordine”.
Nessun analisi pubblica critica, solo silenzio. Questo viene ricercato. Si accusa un palo (attualmente sparito come la giacca del ragazzo) e sul tavolo degli imputati un semaforo come fu per un sasso nel 2001 in Piazza Alimonda a Genova.
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