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Meloni indagata per favoreggiamento e peculato

Giorgia Meloni indagata insieme a Nordio, Piantedosi e Mantovano per favoreggiamento e peculato a fronte della liberazione del comandante boia libico Almasri. Il 28 Gennaio la stessa premier annuncia in uno dei suoi classici video intrisi di propaganda populista d’esser stata raggiunta da un avviso di garanzia per la liberazione e il rimpatrio via aereo di Stato del comandante libico Najem Osama Almasri, ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e arrestato a Torino.

Nell’ordinanza di scarcerazione si cita come: “Il Procuratore generale chiede che codesta Corte dichiari l’irritualità dell’arresto in quanto non preceduto dalle interlocuzioni con il ministro della Giustizia, titolare dei rapporti con la Corte penale internazionale; ministro interessato da questo ufficio in data 20 gennaio, immediatamente dopo aver ricevuto gli atti dalla Questura di Torino, e che, ad oggi, non ha fatto pervenire nessuna richiesta in merito. Per l’effetto non ricorrono le condizioni per la convalida e, conseguentemente, per una richiesta volta all’applicazione della misura cautelare. Ne deriva la immediata scarcerazione del pervenuto” (fonte SkyTg24).

Pare quindi un problema di “forma”? Fa nulla che il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, avrebbe potuto, senza alcuna difficoltà, intervenire in merito come ha già fatto altre decine di volte.

Qui la decisione della scarcerazione di un boia di migranti, nonchè “comandante” libico, è una decisione totalmente politica che si incastra in un quadro internazionale di rapporti fra Italia e Libia ben più complesso di qualche vizio di forma.

Al netto del atto dovuto da parte del procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi per i reati a lei citati, cara Giorgia, ci potresti cortesemente raccontare con quale faccia lei si presenta e con quale coerenza fra Arabia Saudita e scafisti salvati voglia in qualche maniera risolvere il genocidio sistemico che avviene ogni santo giorno nel Mar Mediterraneo? Forse ancora con quel lager albanese da decine di milioni di euro, baratro dei più fondamentali diritti di movimento sanciti da qualsivoglia buon senso oltre che da carte internazionali? O più probabilmente nascondendo la testa sotto la giacca, come adora fare in Parlamento, di fronte a chi (anche se in maniera totalmente sterile e plasticosa nda) le chiede spiegazioni in merito ad una politica estera sempre più atlantista, populista e prona al tecno-umanesimo “muskiano”?

Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana e sono indagata!

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