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Errore

Lode all’errore.

E se fossi io l’errore? Me lo sono chiest* infinite volte aspettando l’alba di un giorno come un altro. E se fossi io, te, noi ad essere in errore? E se tutto questo fosse solo un gigantesco oppio per le menti e per il cuore, che ci culla nel torpore di una dolce rivolta che non si vede? Gli sguardi e i silenzi attorno a te si fanno pesanti e suonano come esplosioni nella testa. Il silenzio diventa la tua ultima istanza di sopravvivenza. Allora alzo lo sguardo verso il cielo: quello non ha confini, padroni, bandiere. Ma anche lì capisci quanto sei distante da tutto, perché ti sfugge il concetto del “Dove mi trovo?” essendo lo spazio fra stella e stella enorme, talmente enorme che nemmeno puoi immaginare. Allora scopri di essere in un sistema. Un sistema che ti priva del concetto caldo ed accogliente del dentro. Fisso il fumo della sigaretta che danza nell’aria tossica che sono obbligat* a respirare in ogni precario giorno. Mi tuffo in un libro di ricordi, di volti, di cortei e di baci rubati e lì ritrovo quella dolce armonia che ci ha tenuto al caldo sotto le coperte. Allora non è un fattore di distanze, ma di tempo. Ci serviva quello ma non ci è mai bastato. Non ci basta mai, in una danza perenne fra l’errore e la speranza lottando per quel giorno in cui ti potrò dire: “Buongiorno Rivoluzione”.

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