Paolo Rossi
Paolo Rossi

Paolo Rossi, il 27 Aprile 1966, viene ucciso dai fascisti a Roma venendo lanciato dalle scale e dal muretto della Sapienza cadendo per 5 metri. Morirà in ospedale la notte stessa per una grave emorragia celebrale.

Paolo Rossi stava volantinando in Università, poco fuori dal portone. Militante giovanissimo di soli 19 anni. Antifascista. In pochi minuti la tragedia. Numerosi militanti della lista Primula Goliardica, lista universitaria fascista che volevano protestare contro presunti brogli elettorali, cominciano ad aggredirlo violentemente.

Il tutto sotto gli occhi complici del commissario D’Alessandro che, autorizzato dal rettore a presidiare con le forze dell’ordine l’ateneo, non interviene. Paolo Rossi cade. La corsa in ospedale si scoprirà inutile per il destino del giovanissimo militante.

La sera stessa l’Università La Sapienza viene occupata in protesta per i fatti, ma verrà sgomberata violentemente dalla Polizia poche ore dopo. Il 28 Aprile viene indetta una grande assemblea con movimenti studenteschi e personalità politiche antifasciste. Il giorno dopo Roma viene attraversata da un’oceanica manifestazione.

Il responsabile dell’aggressione non verrà mai identificato mentre gli atti del processo porteranno alla sentenza del 30 Luglio 1968 di “omicidio preterintenzionale contro ignoti”.

Paolo Rossi è il primo morto per mano fascista dal Dopoguerra, e il suo omicidio e la reazione antifascista compongono un vero e proprio prologo della rivolta studentesca del 1968.

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