GKN
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Ti ricordi della GKN? Era il 09 Luglio 2021 quando i lavoratori e le lavoratrici si trovarono chiusi fuori dalla fabbrica, senza lavoro, licenziati e licenziate via email. Senza un benché minimo spazio di interlocuzione. Lo slancio. Entrano negli stabili e nelle aree della fabbrica, occupandola, protestando con forza rispetto ad una situazione del tutto fuori dal normale. I mesi passano e qualcosa si riesce a fare. Si pensa alla socializzazione dell’azienda, gli operai resistenti ai mesi e mesi di ferma, organizzano tavoli di lavoro, progettuali per il rilancio dal basso verso l’alto dello stabilimento e delle loro stesse vite e speranze. Poi la doccia fredda. Da 6 mesi nessuno e nessuna percepisce lo stipendio e nel silenzio generale della politica del belpaese si cerca palesemente la guerra per logoramento. Borgomeo, prima advisor di GKN, divenuto poi soggetto reindustrializzatore prima lancia sul tavolo qualche promossa, mai mantenuta, poi cala la maschera ed annuncia la volontà di liquidare l’azienda. Sì, venderla. Chiuso. Finito.

Ti ricordi della GKN? Di quel “Insorgiamo” che ha riempito piazze e strade di questo paese, di quelle anime sospese fra una pettorina colorata e una visione che non arriva mai. Di quelle numerose singolarità che hanno attraversato e stanno attraversando la lotta di Campi Bisenzio per espanderla, incrociando le specificità per trasformarle in collettività.

Ti ricordi della GKN? Perchè la calendarizzazione di fatti e luoghi risulta sì umana e temporalmente utile per il conteggio dei giorni e delle notti senza un futuro chiarificato e mercificato sulle pelli e sui volti ma il tempo non può e non deve essere la misura unica per rievocare alla memoria quella fabbrica laggiù dispersa nella provincia fiorentina. L’analisi che vi pongo e condivido è che la lotta “Insorgiamo” non è per ieri, nemmeno per oggi ma per un domani per quei volti e per tutt*, tutte e tutti coloro che entreranno e sono già entrate nel mondo del lavoro sempre più precario, schiavista, verticalista. Tutti i giorni. Per ciò che si può.

Perchè l’inversione di tendenza la fa l’attenzione costante e la solidarietà attiva nei confronti di chi quella mattina decise di balzare oltre le recinzioni di quella fabbrica, per dire no. Non così.

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