Caro Nonno Bis, sono il tuo nipote bis.
Oggi è il tuo compleanno e certamente non saresti riuscito ad essere qui con me. L’anagrafica e l’asse del tempo non ci avrebbe permesso di viverci a pieno. Forse un timido incrocio delle nostre vite, ma nulla di più. Eri un ragazzo giovanissimo quando arrivò il fascismo. Non lo accettasti. Lasciasti il tuo piccolissimo paese rurale e contadino per agganciarti al primo battaglione antifascista per la libertà, per la giustizia sociale. Scappasti verso le montagne, a piedi. I mezzi non si potevano prendere così facilmente. Non avevi la tessera del partito fascista e la cosa avrebbe destato troppi sospetti. Eri un buon tiratore con il fucile, parrebbe. Allora ti misero nelle Brigate d’Assalto triestine per colpire le milizie fasciste e le carogne naziste. Eri bravino dissero. Facesti azioni di guerriglia qua e là per tutto il paese e scopristi l’amore su quei crinali. E mi immagino te e lei sotto le stelle della libertà a concepire in un groviglio di corpi un piccolo cucciolo d’uomo. Mio nonno. Poi una missione: l’assalto ad una sede comunale nella zona del nord-est del paese occupata dalle SS. Tu e un compagno vi travisaste da sporchi nazisti con la complicità di una lavanderia locale per bussargli alla porta e per mandarli al creatore ma l’inganno non funzionò. Moristi trivellato dalla mitraglia assieme a questo compagno che, ancora ad oggi, non ha nome.
I tuoi pochi resti furono ritrovati molti anni dopo, in una tomba senza nome perchè il tuo essere partigiano si sa, ad alcuni e ad alcune la cosa poteva “non piacere”.
Io son qui caro nonno bis, a provare a far ciò che so fare per portare avanti quegli ideali che ti portarono a morire per la nostra libertà.
Ti voglio bene, nonno bis
Tuo caro e antifascista
Nipote bis.