Ian Tomlinson
Ian Tomlinson

Ian Tomlinson, muore ucciso dalla polizia inglese sul tragitto per casa durante i fatti del G20 del 2009 a Londra. Una storia dimenticata. I fatti e i dettagli.

Era il 1 Aprile 2009 e il giorno dopo sarebbe cominciato il G20 londinese, quando la tensione per le strade cominciò a salire. La polizia schierata ovunque cominciò la solita pratica repressiva. Ian, edicolante, stava tornando a casa e nel tragitto si trova proprio “nel posto sbagliato al momento sbagliato” ma nulla fu e sarà fortuito. Come si vede nel video dell’aggressione da parte dei gendarmi della corona si nota Ian passeggiare senza alcun fare di “sfida” o aggressività nei confronti del cordone poliziesco quando senza alcun motivo un agente prima lo colpisce violentemente con il manganello ad una gamba e poi lo scaraventa a terra con una violenza disumana. Ian Tomlinson cadrà rovinosamente a terra. Nel video si rialza poco dopo ma si nota subito che l’andatura è di una persona in enorme difficoltà. Pochi metri più avanti si accascerà. Morirà poco dopo in ospedale.

La polizia inizialmente accusa i manifestanti di non aver fatto intervenire l’ambulanza quando anche qui erano gli unici a pensare al ferito. L’autopsia approverà la versione della famiglia: emorragia interna non “un generico malore” o un’infarto come ipotizzato dai sistemi di repressione. Il poliziotto verrà prima accusato, poi scagionato mentre la perizia sul corpo di Ian Tomlinson verrà resa segreta, mai pubblicata e mai condivisa con la famiglia. Caso insabbiato.

Perché ricordare Ian? Perché era una persona come tantissime altre, un lavoratore che tornava a casa, che quasi sicuramente non interessava del teatrino del G20. Ucciso perché “passava di lì” per tornare a casa dopo aver lavorato in edicola. Come tante altre persone.

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