È proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. In questi momenti neri rileggo la tua lettera #LorenzoOrsetti e ritrovo un ragazzo, un compagno, un combattente. Il 18 Marzo 2019 ti hanno strappato la vita ma non il sorriso, come scrivevi. Il 18 Marzo non è la fine. Abbiamo bisogno della nostra luce, per non perdere mai la speranza di cambiare questo mondo che si sta accartocciando su se stesso. E rileggo ancora quella tua lettera, osservo fuori dalla finestra, attendendo quella splendida tempesta che squarcerà il silenzio assenso di un sistema che combattevi e che combatteremo. Grazie ragazzo. Ciao compagno. Non ti dimentico.

La lettera completa

«Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà. Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio. Vi auguro tutto il bene possibile e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza, mai! Neppure per un attimo. Anche quando tutto sembra perduto e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza e di infonderla nei vostri compagni. È proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che “ogni tempesta comincia con una singola goccia”. Cercate di essere voi quella goccia.

Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole. Serkeftin! Orso, Tekoşer, Lorenzo»

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