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Case vuote

Le case vuote puzzano di marcio e di sconfitta. Dopo lo sgombero di polizia dell’ex cinema Splendor il 19 Settembre, “Tende in Piazza” ha rilanciato con una “acampada” sotto Palazzo Marino per “inchiodare le istituzioni alle loro gravi responsabilità sulla mancanza di risposte di fronte all’emergenza abitativa e al caro affitti che affligge il mondo studentesco”.

Ci chiediamo come sia possibile di fronte ad un’emergenza di tali dimensioni, che attraversa la popolazione studentesca e le croniche emergenze abitative, che solamente nella città di Milano nel mese di Marzo 2023 risultavano sfitti ben il 46% (in alcune aree specifiche del capuologo lombardo si raggiungono percentuali del 51,5% – Fonte Fanpage.it) degli appartamenti privati. Sfitti perchè con canoni d’affitto fuori da ogni ragionevole quotazione, sfitti perchè lasciati decadere nell’incuria più totale fra muffa e crolli.

Per non parlare delle abitazioni o case popolari. Sempre nella città di Milano ne esistono quasi 13000 non utilizzate. I motivi sono principalmente due: le ristrutturazioni non decollano e gli appalti non si sbloccano ed, ovviamente, la burocrazia che rallenta la già lunga coda di richieste. C’è anche da considerare la documentazione a modi labirinto e i requisiti spesso escludenti.

Le promesse si sciolgono al sole d’estate mentre la politica nazionale guarda dall’altra parte, scrollandosi di dosso il problema con sgomberi, segnalazioni, violenze e silenzio. Il silenzio. Un silenzio che rimbomba, come in quelle stanze piene di muffa abbandonate mentre le tende si moltiplicano.

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