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Non Identificabili
Non identificabili

Nel 2023, le forze dell’ordine italiane resteranno non identificabili nelle loro azioni rendendole così ignote rispetto a qualsivoglia ripercussione giudiziaria per violenze, errori, soprusi. In Europa su 27 paesi membri 20 già prevedono codici identificativi ben esposti, in Germania 9 regioni su 16 mentre in Ungheria e in Svezia un codice specifico in caso di equipaggiamento speciale e, in casi ordinari, comunque nome e cognome del operatore con grado di servizio. Restano fuori Austria, Cipro, Lussemburgo, Olanda ed appunto Italia.

Il 27 Gennaio 2021 una delegazione di Amnesty International ha consegnato oltre 155000 firme proprio rispetto a questa argomentazione. Alcuni polveroni mediatici si sono alzati, ma il tempo di un temporale estivo. Breve, fugace, senza un vero cambiamento. Il nulla. Alla luce delle ripetute violenze nelle piazze, strade, scuole e carceri ci chiediamo come sia possibile che ancora oggi una normativa di così semplice applicazione non sia ancora entrata in essere. Governi tecnici, politici e dai “colori” più disparati. Abbiamo attraversato in questi anni praticamente tutte le sfumature politiche che vivono le stanze parlamentari, le varie commissioni presiedute da questo o da quel partito, prima i populisti, poi i progressisti, poi i nazionalisti, poi i cattolici, poi i tecnici e tante e tanti altri. E le cose non son cambiate. Nessuno si è mosso. Nessuno. Come nessuno restano loro. Ancora una volta.

Fonte: Campagna Amnesty International

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