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Primo Levi
Primo Levi

L’11 Aprile 1987 muore Primo Levi, scrittore, partigiano antifascista, arrestato dai nazisti e deportato nei campi di concetramento. Nato a Torino nel 1919 in un appartamento di Corso Re Umberto, civico 75 (dove ci abiterà tutta la vita), aveva origini ebraiche da alcuni suoi antenati provenienti dalla Spagna. Con l’arrivo del fascismo e del nazismo decise di abbracciare la lotta partigiana unendosi a dei gruppi operativi nella zona della Valle d’Aosta. Proprio in questa regione, però, fu catturato e portato prima in alcuni carceri della zona ed infine il 22 Febbraio 1944 assieme ad altre 650 persone col numero identificativo 174517 fu registrato presso il campo di Buna-Monowitz, anche detto Auschwitz III. Fu liberato come altre persone dall’Armata Rossa il 27 Gennaio 1945. Il ritorno verso l’Italia fu narrato nel suo libro “La Tregua” mentre le sue esperienze nel campo nel suo famoso “Se questo è un uomo”. Fece molti viaggio in Unione Sovietica prima di andare in pensione dal suo lavoro classico (Coordinatore in una fabbrica nda) per dedicarsi interamente alla scrittura. Morì in circostanze del tutto chiare l’11 Aprile 1987 cadendo dalle scale proprio del suo appartamento torinese. Non si comprese mai definitivamente se si trattò di suicidio, fatalità oppure omicidio.

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