Aspettando te. Non so bene come sia potuto accadere ma da quasi un anno mi trovo immobilizzato su quella vecchia panchina di ferro che si trova sotto casa mia. Una di quelle panchine che ne ha viste di tutte i colori.

Probabile che quelle catene che ora percepisco attorno al mio collo, le ho sempre avute. Ma ora stringono tanto. Troppo. Aspettando te. Aspettando me stesso.

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