Rumore

Caro ministro Valditara, noi faremo rumore non silenzio. Il suo minuto di silenzio chiamato nelle scuole di ogni ordine e grado in memoria della singolarità Giulia Cecchettin non fa nient’altro che darci ragione su alcuni ampi ragionamenti e constatazioni di questo mondo patriarcalmente sistematico. Per prima cosa la “commemorazione” avviene in luoghi ove il dibattito e il dialogo sulle violenze di genere e sulla condivisione dell’affettività e sensibilità non se ne vede neanche l’ombra. In secondo luogo, la scelta commemorativa del “minuto di silenzio” ha dei retrogusti liturgici e religiosi che poco hanno a che fare col fatto che ha strappato la vita a Giulia tanto da creare un cortocircuito mentale, sociale ed antropologico che sa d’incenso e di sessismo clericale: state in silenzio in memoria dei nostri morti. Tipo una cosa del genere. In terzo luogo, il concetto del silenzio non ha niente a che vedere con la nostra rivoluzione in atto e in corso che è di tipo irreversibile oramai caro ministro. Inutile girarci intorno, anche per colpa, di scagnozzi politici ed amministrativi dello stivale che accusano qua e là distorsioni della realtà quando loro stessi sono gli spacciatori di una verità macista, misogina e patriarcale. Si è pure ad una certa parlato di “satanismo” (?!?!?!?!).

Un silenzio che invito tutt*, tutte e tutti a rompere in quel momento perchè la rabbia esiste, la tristezza riverbera e la nostra rivolta antisessista brucerà tutto! Tutto!
Per Giulia e per tutt* e tutte.

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