Incendio Malagrotta
Incendio di Malagrotta

L’incendio di Malagrotta, deposito e discarica di trattamento dei rifiuti indifferenziati alle porte di #Roma, chiarifica in maniera tragica, per la salute collettiva, un fatto molto chiaro: la gestione dei rifiuti è al collasso. Tale discarica aveva un potenziale di 900 tonnellate di rifiuti trattati.

Un deposito che nelle ultime 24 ore sta andando in fumo, spargendo diossina ed altri fumi tossici. Sopra le coltivazioni, sopra e dentro le case, sopra le altalene e sopra ai parchi giochi, sopra le scuole.

La criminalità che divora profitto per ogni sacchetto nero gettato nel cassonetto. Nessuna vera strategia collettiva che vuole porre fine non tanto allo stoccaggio dei rifiuti (follia nda.) quanto alla stessa generazione dei rifiuti, mediante la cessazione di un consumo sfrenato dal packaging accattivante. Uno Stato che sfrutta tale argomento (e a Roma questo è storia nda.) solo ed unicamente per campagne elettorali e propagandistiche ove il centro storico curato con la pillola del decoro è trasformato in un giardino inglese mentre le periferie vengono lasciate a marciare fra calcinacci, inquinamento ed assenze di strutture ricreative che diano una prospettiva di crescita sociale alle singolarità giovanili che nascono e vivono in quelle aree.

No non è stato Nerone ad appiccare l’incendio di Malagrotta. È stato ancora una volta, il Capitale.

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