In questo periodo di lockdown sembriamo tante isole una vicina all’altra. I più fortunati stanno al asciutto, altri sono in acqua. C’è chi ha una palma con la quale riparsi dal sole di questi giorni. Mi arrivano voci dalle onde che in mare aperto la situazione non migliora. Non si vede la nave che ci porta tutti e tutte sulla terraferma. E un pensiero dalla mia isola va a tutte quelle donne ora chiuse in casa con il loro aguzzino, ai marinai che trasportano merci a chi una sazietà non ha.
A tutti e tutte coloro che aspettavano come me la rivoluzione sulla panchina di una fermata ora si ritrovano separati ed isolati. Ma la forza e la resistenza trovano sempre il modo giusto di farti incidere un’altra tacca sul tronco come a contare i giorni. Come a contare tutte quelle volte che avresti voluto essere altrove, ma no. Sei lì. Sei qui. E le mie sponde saranno sempre pronte ad accoglierti. Perché di portinonsicuri non esistono. Esistono solo quelli aperti o chiusi. Siamo chiari.