La strage del Turchino: Il 19 Maggio 1944, le SS naziste con la complicità fascista per rappresaglia uccidono 59 civili antifascisti dopo l’attentato al cinema Odeon di Genova.
Ripercorriamo i fatti. Il 15 Maggio 1944, un gappista travestitosi da tenente nazista, entra nel cinema Odeon di Genova alle ore 19:15. Al suo interno solo personale e soldati della marina e della fanteria tedesca. Ai civili non era permesso andare al cinema in quegli anni. Apre il fuoco contro l’invasore presente in sala uccidendo 4 marinai tedeschi, ferendo 16 altri militari nazisti di cui uno morirà poco dopo per le ferite subite. La rappresaglia è violentissima anche ben oltre il cosiddetto bando di Kesselring.
Bando di Kesselring: nel quale, con spietata organizzazione per ogni soldato tedesco ucciso dalla Resistenza, si dovevano giustiziare sommariamente 10 persone non allineate al regime nazi-fascista.
Vengono prelevate 59 anime dal carcere genovese di Marassi, condotte in camion fino al passo del Turchino e di lì, dopo un percorso di un paio di chilometri, condotti fino ai prati del versante meridionale del Bric Busa. Qualche ora prima i nazisti avevano ordinato ad uno squadrone di ebrei incarcerati di scavare una profonda fossa. A gruppi di 6 vennero fatti salire su di una sottile asse di legno sopra la buca così che prima della scarica di mitragliatrice essi potessero osservare i loro compagni e compagne morte. Questa è la strage del Turchino.
Queste memorie e questi fatti non fanno altro che ricordarci una sostanziale verità e una sostanziale scelta di campo: nella storia della Resistenza c’è chi, con coraggio e con disperazione, non ha fatto un passo indietro fino alla fine decidendo di mettere a repentaglio la propria stessa esistenza e memoria per qualcosa di più grande, per qualcosa di più libero, per qualcosa chiamato antifascismo. E fa sorridere amaramente come oggi, fra revisionismo e confusione programmata di parole, termini e luoghi, c’è chi crea ossimori spazio-temporali assurdi.
Ci volete cambiare le parole e i loro significati, ci volete cambiare la memoria rendendola schiava del capitale e della politica corrotta.
No mi dispiace. I partigiani stanno lassù, non da altre parti. E sono precipitati, uccisi a colpi di mitragliatrice affianco al passo del Turchino, in una buca profonda.
Morti partigiani, morti antifascisti, morti per la libertà.
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