Cloe Bianco
Cloe Bianco

La mattina del 11 Giugno Cloe Bianco, singolarità trans, professoressa, scrittrice viene ritrovata morta suicida nella sua roulette, carbonizzata. La 58 enne era stata un’insegnante di Fisica all’istituto agrario “Mattei” di San Donà di Piave, in provincia di Venezia e, nel 2015 era entrata finalmente in classe con gli abiti femminili che più amava e che, come scriveva nel suo blog, “desiderava indossare da quando aveva 5 anni”. Chiede alla classe di chiamarla Cloe, spiega e si racconta. Ma la violenza arriva da tutte le direzioni. La scuola prima la sospende e poi la reintegra in ufficio, il suo ricorso in tribunale viene respinto perché “Se tempi e modi di tale scelta fossero stati attuati diversamente, questa sarebbe stata responsabile, corretta e consona alla funzione di docente”, si legge nella sentenza. Alcuni genitori si scagliano contro di lei con violenze messe su lettere e social media come l’allora Assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan, che citiamo:  “Ma davvero la scuola si è ridotta così? (…) Forse questo è un fatto ‘normale’ per tanti, ma non per noi che viviamo quei valori che ci sono stati donati e che all’educazione dei nostri figli ci teniamo lottando quotidianamente bersagliati ogni giorno da chi quei valori vuole distruggere, teorie gender e quant’altro”. L’ansia, l’odio, la tristezza, l’isolamento amplificano la fragilità di una meravigliosa singolarità contro il mondo. Il 10 Giugno 2022 sul suo blog Cloe Bianco anticipa la sua decisione definitiva di togliersi la vita: “Oggi la mia libera morte, così tutto termina di ciò che mi riguarda. Subito dopo la pubblicazione di questo comunicato porrò in essere la mia autochiria, ancor più definibile come la mia libera morte. In quest’ultimo giorno ho festeggiato con un pasto sfizioso e ottimi nettari di Bacco, gustando per l’ultima volta vini e cibi che mi piacciono. Questa semplice festa della fine della mia vita è stata accompagnata dall’ascolto di buona musica nella mia piccola casa con le ruote, dove ora rimarrò. Ciò è il modo più aulico per vivere al meglio la mia vita e concluderla con lo stesso stile. Qui finisce tutto. Addio. Se mai qualcuna o qualcuno leggerà questo scritto.”

Noi non ti abbiamo dimenticata, Cloe. Come potrei, come potremmo?

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