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Occuperemo tutto
Occuperemo tutto

Occuperemo tutto. Occuperemo quel silenzio che è un boato di discriminazioni, violenze e schiavismo. Quelle periferie laggiù te le ricordi caro il mio democratico popolare? Te le ricordi quando venivano invase dai soliti noti per qualche straccio di voto alle urne? I presidi sanitari assenti, le scuole vuote e sgretolate dal tempo e dall’incuria, le strade e i servizi pubblici medievali, la solitudine e le discriminazione che sono schegge di vetro nelle meningi. Te le ricordi le fabbriche e i luoghi di lavoro del nuovo precariato 4.0? Quelle degli operai e delle operaie lasciate a casa, quelle delle giovani singolarità obbligate dai padroni ad un torsolo di pane all’ora. Occuperemo tutti questi vostri silenzi. Perché il vostro boato complice lo vogliamo trasformare in sinfonia. Un suono che si alza leggero prima e che si riempie nel bel mezzo dell’esecuzione. Per un finale, verso quello stato delle cose a cui puntare. Ci occuperemo di tutto.

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