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Morti sul lavoro
Morti sul lavoro

Troppi morti sul lavoro, anche per lei. I dati pubblicati pochi giorni fa prelevati direttamente dal database di INAIL delineano un quadro preoccupante e in netto aumento per quanto riguarda le morti e gli infortuni nel mondo del lavoro nel Belpaese. Tutte le percentuali sono in netto aumento, a volte anche a doppia cifra. 469 sono le morti in questo paese con un aumento nel primo semestre del 4,2%. Le denunce di infortuni si attestano ad un +0,9% anche se in controtendenza con l’anno precedente con una diminuzione di circa il 21,7%. Ma si sa bene che denunciare non è sempre possibile e non è mai facile.

Anche gli infortuni nel tragitto casa-lavoro aumentano con un +19,6% determinando una pericolosità nei trasporti e sulle strade dove gli incidenti si moltiplicano.

Gli incrementi più significativi a livello di settore lavorativo, invece, li troviamo nel settore industria e servizi, agricolo e Conto Stato.

Anche le patologie derivate dal mondo precario e schiavistico del lavoro sono in aumento netto con una specificità per le malattie o infortuni sul sistema osteo-muscolare e tessuto connettivo, sul sistema nervoso, del sistema uditivo, malattie tumorali ed infine del sistema respiratorio.

Una strage costante e silenziata da uno Stato che non c’è. Da una politica che si volta dall’altra parte. Da una società che vede morire una persona impegnata nel lavoro ogni tre giorni. E nessun* dice niente dagli alti palazzi. Sono solo numeri. Ma non per noi. Non per noi. E per “lei” c’è pure troppo lavoro in sto paese.

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