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Io il mio discorso l'ho fatto
Io il mio discorso l'ho fatto

Io il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me. Il 30 Maggio del 1924 Giacomo Matteotti, socialista, prese la parola alla Camera dei Deputati per denunciare i brogli elettorali e le violenze fasciste alle antecedenti elezioni nazionali del 6 Aprile. Il suo coraggio nel denunciare l’incubo fascista gli costerà la vita, infatti solo 11 giorni dopo fu rapito ed ucciso da 5 squadristi fascisti.

In base alla nuova legge elettorale detto Acerbo del 18 Novembre 1923, alla lista nazionale più votata, venivano assegnati i 2/3 dei seggi in tutte le circoscrizioni mentre il rimanente veniva spartito proporzionalmente alle altre liste a seconda della percentuale di preferenze al voto.

Durante le consultazioni, ad urne aperte, il Partito Nazionale Fascista cominciò ad agire con brogli, roghi ed attentati, violenze, pestaggi e chi più ne ha più ne metta. Il PNF vinse e anche grazie ai transfughi elettorali del sardismo e del partito popolare mantenne saldo il controllo egemone delle camere.

In questo clima Giacomo Matteotti, fece il suo discorso (interrotto continuamente dalle urla fasciste nda), si sedette e sussurrando al suo collega affianco Giovanni Cosattini disse l’iconica frase: “Io il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”.

La sua mozione fu respinta con 285 voti contrari, 57 favorevoli e 42 astenuti.

Il discorso completo lo trovate qui.

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