Repubblica delle Armi

Benvenute e benvenuti nella Repubblica delle Armi. In un paese stretto alla gogna dal mercato capitalistico internazionale e nazionale, dall’alternanza scuola-lavoro, dalle disuguaglianze, dalla precarietà, dalla bigotta visione del futuro siamo un’azienda-stato esportatrice di armi per eccellenza.

Facilmente si potrebbe analizzare il periodo 2022, ove oltre all’abbassamento dell’IVA su questi giocattolini di morte, l’impennata della produzione è figlia, anche, del conflitto attualmente in corso nella vecchia Europa.

Proviamo invece ad analizzare l’anno antecedente al conflitto Russia-Ucraina-N.AT.O., con la completezza di quello che gli economisti chiamerebbero anno commerciale completo.

4,6 miliardi di armamenti venduti ai paesi N.A.T.O.: dal governo Renzi in poi, la crescita della vendita di armi è tornata a salire vertiginosamente coinvolgendo clientele come il Qatar, Stati Uniti, Germania, Francia. Appaiono in classifica anche importanti transazioni fra l’Italia e la Malesia e le Filippine.

Nel corso del 2021 sono state effettuate dagli operatori bancari – si legge nel documento – 17.931 comunicazioni inerenti a transazioni bancarie per operazioni di esportazione, importazione e transito di materiali di armamento per un importo complessivamente movimentato pari a oltre 14 miliardi di euro. L’anno precedente il movimento di morte, si attestava intorno ai 7 miliardi l’anno.

Mi viene da pensare a quanti sforzi si concludono per un mercato di morte come questo e quanto viene dimenticato per strada. Quante vite ridotte alla fame, coprendosi con un cartone al gelo affianco ad una stazione o alle strutture scolastiche che cadono letteralmente a pezzi. Ed anche oggi, si mostreranno i muscoli, in una danza macista dove chi ha il cannone più lungo “assapora il profumo di vittoria la mattina”.

Di fronte a tutto questo l’unica strada è l’antimilitarismo attivo e radicale, senza se e senza ma.

Di fronte a 58 conflitti mondiali attualmente in corso c’è chi, seduto in una stanza, conta le banconote e chi per merito di un mercato senza alcun senso umano perde la vita per il profitto di pochi.

Di fronte a tutto questo, alla Repubblica delle Armi, mi viene da vomitare.

(Fonte dati)

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