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Valerio Verbano
Valerio Verbano

Perfino la morte chiese il perchè di tutto quel fascismo, quando il 22 Febbraio 1980 Valerio Verbano venne assassinato a colpi d’arma da fuoco di fronte ai suoi genitori nel loro appartamento romano di via Monte Bianco, 114. Tre fascisti, entrati in casa dei genitori di Valerio qualche ora prima del omicidio fingendosi suoi amici, legano i genitori con del nastro adesivo rinchiudendoli in camera da letto. Essi attendono il rientro a casa da scuola di Valerio Verbano. Alle ore 13:40 (circa), Valerio rincasa e parte una colluttazione con i mandanti fascisti. Si divincola, riesce a disarmare uno dei tre e si lancia verso una finestra per tentare una disparata fuga. Ma qui viene raggiunto da un colpo di pistola che lo ucciderà. La sua salma spirerà l’ultimo respiro sul divano di casa.

Perfino la morte di fronte a tutto questo, si chiese come mai così tanto fascismo in questo paese. E ce lo chiediamo ancora tutt* noi, Valerio. Non ti scorderemo mai. Non ti dimenticheremo mai.

Fonti:

Aforismi di un pazzo

«Avevo un figlio, Valerio, che riempiva la nostra vita e me lo hanno ammazzato. È caduto sul divano in quell’angolo, aveva la testa dove adesso c’è quel gattino di pezza. Sono stati i fascisti, forse per vendetta, perché Valerio faceva parte di Autonomia, o forse per paura. Valerio era un loro nemico giurato, stava raccogliendo un dossier sui fascisti del quartiere, chissà? Ma da quel giorno viviamo con uno scopo, scoprire la verità su nostro figlio. Dare un nome ai tre assassini che ce l’hanno ucciso davanti agli occhi. Se la sua morte rimarrà un mistero, mio figlio sarebbe ucciso per la seconda volta.»
(Sardo Verbano)

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